L’artista Flora Torrisi con le sue fotografie non crea ma scopre e dalle sue scoperte nascono delle creazioni sublimi. La dote principale della sua arte è proprio quella di sacralizzare gli oggetti, i quali, in se già possiedono il sacro, ma necessitano del “demiurgo” che lo sappia far emergere. La maiutetica di Flora Torrisi è emblematica soprattutto nei confronti di una spiritualità sopita insita negli enti dimenticati, ai margini del mondo e di Dio.
Daniele Radini Tedeschi(Critico d’Arte)
Flora Torrisi, nata a Catania, attualmente abita ed opera a Roma. Ha frequentato vari corsi e seminari di fotografia tra cui il Tuscany Photografic Work.
Le fotografie di Flora Torrisi sono a dir poco notevoli. Mi ha estremamente colpito in lei la spontaneità del soggetto, ovvero la scelta – mossa dalla sua eletta sensibilità – di optare per inquadrature quotidiane, senza creare set, pose artefatte, senza ricercare artifici fotografici. La naturalezza di queste immagini trova l’apice in quelle fotografie di maschere, manichini, costumi carnevaleschi della morte, ovvero in quegli artifici inorganici o mascherati che amplificano il senso di vanità del reale. La teatralità scenica ed il gesto sospeso sono le caratteristiche precipue e basilari della sua Arte.
Daniele Radini Tedeschi(Critico d’Arte)
Alcuni scatti sono nell’archivio fotografico della Toscana, nel Museo Naturalistico di Trento e nella guida internazionale delle mappe di Schmap.
Percorsi interiori, scenari emotivi e suggestioni visive scandiscono le immagini catturate dallo sguardo penetrante di Torrisi sul mondo. Caratterizzata da una sensibilità innata e da una immediatezza comunicativa, la fotografa romana di origine siciliana si esprime con grande essenzialità scenica: non a caso, l’autrice riesce a realizzare fotografie dal contenuto profondo in modo semplice e diretto, una qualità esecutiva ormai rara a trovarsi nel panorama artistico italiano. Gli scatti di Flora Torrisi, immersi in un’atmosfera sospesa, evocano il tema delle scelte esistenziali e dei “bivi” che sovente accompagnano la vita umana con un recondito desiderio di evasione e di giustizia. Sentimenti di paura, lealtà e attesa sono rimessi in discussione dall’encomiabile ricerca di veritas. La fotografia di Torrisi scorre sui binari dell’interiorità.
Sabrina Falzone(Critico e Storico dell’Arte)
L’obiettivo non coglie mai il reale, bensì trasferisce in immagini le emozioni della fotografa, che qui è narratrice elegante di eventi storici e di brevi attimi fuggenti. Queste sintesi visive sono epifanie laiche di impatto forte e immediato.
Paolo Levi(Critico d’Arte, Giornalista e Saggista)